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La "Genealogia delle Provincie de' Beati e Santi della Religione di s. Francesco". Un'opera stampa attribuita a fra' Mariano da Firenze nel Summarium super non remotione cultus di S. Liberato da Loro, in Picenum Seraphicum, XXV, (2005)
Arnaldo Sancricca
Picenum Seraphicum, anno XXV, (2005), nuova serie
I vescovi della transizione. La diocesi di Saluzzo e la politica ecclesiastica dall’occupazione sabauda al trattato di Lione, in L’annessione sabauda del marchesato di Saluzzo, tra dissidenza religiosa e ortodossia cattolica (secoli XVI-XVIII), a cura di M. Fratini, Torino 2004, pp. 193-213
paolo cozzo
Roma, Istituto Storico Italiano per il Medioevo
Il protocollo e i registri di Eusebio da Romagnano, Notaio patriarcale (1319-1320, 1328-1332, 1334-1335), Roma, Istituto Storico Italiano per il Medioevo, 2020, pp. 598 (Fonti per la storia della Chiesa in Friuli dell’Istituto Pio Paschini - Udine, Serie medievale 25)
2020 •
Sebastiano Blancato
The book publishes the documents contained in the three existing registers of Eusebius de Romagnano who came to the Patriarchate in 1318, in the age of his full maturity, and here died, in Aquileia, in 1337. Being a publicus notarius as early as 1297 in Novara, Eusebius added to his former dignity of canon of the Baptistery of Parma also the prebends of the parish of Bela Cerkev (nowadays in Slovenia), as well as of canon of Aquileia. Under the patriarch Paganus de la Turre, Eusebius’ career could be carved out thanks to his status of a clergy and his skills of notary and chancellor. As his registers evidence – one of which was defined by the notary himself ‘protocollum sive breviarium instrumentorum et aliarum scripturarum publicarum’ – Eusebius was a man of curia, perfectly conscious of the role he played in his different offices as a judicial notary, as well as of scriba and personal notary of patriarch Paganus (and of his vicars).
Dall’integrazione all’emarginazione. La nobiltà di Saluzzo e lo Stato sabaudo nel XVII secolo, in L’annessione sabauda del Marchesato di Saluzzo, tra dissidenza religiosa e ortodossia cattolica (sec. XVI-XVIII), a cura di M. Fratini, Torino, Claudiana, 2004, pp. 87-118.
2004 •
Andrea Merlotti
Il marchesato di Saluzzo tra Gotico e Rinascimento. Architettura città e committenza
Silvia Beltramo
Il Quattrocento in Piemonte è un periodo di grande interesse per l’architettura in quanto consolida lo straordinario patrimonio dell’epoca medievale legato a una tradizione consolidata di conoscenze tecniche e di manodopera e introduce, a partire dagli anni Novanta del secolo, nuovi temi propri del costruire “all’antica”. In questo il marchesato di Saluzzo costituisce uno dei principati maggiormente ricettivi, pronto ad accogliere sia maestranze specializzate e aggiornate sugli aspetti del gotico internazionale sia i protagonisti dell’arte rinascimentale provenienti dalle aree lombarda e ligure. Tra i committenti maggiormente presenti nel Quattrocento nel nord Italia, i Saluzzo, rivestono un ruolo predominante nel panorama artistico italiano, che si può confrontare con i signori dei principati territoriali del centro nord della penisola (dagli Sforza agli Este, dai Gonzaga ai Montefeltro) e con i confinanti Savoia e Monferrato, rivolta ad una politica di mecenatismo artistico nei principali centri urbani.
Siena in due testamenti rogati a Foligno nel 1348, in «Beata civitas. Pubblica pietà e devozioni private nella Siena del ’300», a cura di A. Benvenuti - P. Piatti, Firenze, SISMEL - Edizioni del Galluzzo, 2016
Mario Sensi
Antonianum
Costanza di Saluzzo regina-giudicessa d’Arborea e fondatrice del monastero di Santa Chiara di Oristano (1343), in «Antonianum», 93/1 (2018), pp. 31-64.
2018 •
Luca Demontis
In 1328, Constance of Saluzzo, coming from a long line of Subalpine nobles related to the kings of Aragon, married Pietro, heir to the throne of Arborea. They governed peaceably and dedicated themselves to bettering their kingdom; in 1343 they founded a monastery of Poor Clares, for which they obtained particular Papal privileges. Use is made of both published and as yet unpublished documentation to shed light on the different stages of this foundation, the monastic community living first next the church of St. Vincent and then, once the construction was done, next that of St. Clare. Founding the monastery not only made available for the royals a place for their retreats, but also guaranteed them the prayers of the Poor Clares. Great civic and political value was assigned to these prayers. Indeed, the nuns’ prayers for the royal couple, and for the safety of the kingdom, were thought of as an indispensable resource for the proper functioning of the State
[2018]"La riforma della carità sotto Vittorio Amedeo II e l'inchiesta sui luoghi pii nel Piemonte sabaudo", in "Cultura, arte e società al tempo di Juvarra", a c. di P. Dardanello, Firenze, Olschki, p. 175-213 (pre-print version)
Elisabetta Lurgo
«Volendo fare viagio per Gaeta et Napoli». Precisazioni sulla data di morte di Scipione Pulzone e sui suoi rapporti con il cardinal Del Monte attraverso un nuovo testamento (Rivista d'Arte, III, 2013, pp. 147-156)
Adriano Amendola
Vite di santi nella «più occidentale Italia». Agiografia, territori e dinastia nel Piemonte sabaudo di età moderna, in Italia sacra. Le raccolte di vite dei santi e l'inventio delle regioni (secoli XV-XVIII), a cura di T. Caliò, M. Duranti e R. Michetti, Roma, Viella, 2014, pp. 527-542.pdf
paolo cozzo